di Mario D’Alfonso
dirigente dell’Area Servizi Socio-educativi e Culturali
Istituto degli Innocenti di Firenze
“INformazione Psicoterapia Counselling Fenomenologia”, n°8, novembre-dicembre 2006, pagg. 6-7, Roma
L’Istituto degli Innocenti di Firenze: sei secoli d’impegno per i diritti dell’infanzia. L’Istituto degli Innocenti di Firenze opera dalla prima metà del ‘400 a favore della famiglia e dell’infanzia. All’epoca in cui sorse rappresentò la prima istituzione, nel mondo allora conosciuto, esclusivamente dedicata all’ assistenza dei fanciulli. Divenuto I.P.A.B. (Istituzione di Pubblica Assistenza e Beneficenza) nel 1890, l’Istituto è dal 2004 Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, ed ha un Presidente di nomina regionale ed un Consiglio di Amministrazione formato da rappresentanti della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze.
Ancora oggi l’Istituto ha sede in piazza della Santissima Annunziata, nell’edificio dello storico “Spedale” progettato e realizzato da Filippo Brunelleschi che ne fece un esempio mirabile di architettura rinascimentale. Nel tempo ha continuato a essere arricchito dal contributo di insigni artisti.L’impegno per la tutela dei bambini e dei loro diritti non si è mai interrotto, ma si è aggiornato con l’evolversi della cultura e della società. Ancora all’inizio degli anni ’60 tale impegno era esclusivamente dedicato all’accoglienza (ospitava circa 300 bambini in stato di abbandono), mentre oggi l’Istituto degli Innocenti è un centro di servizi e attività diversificate. Infatti l’Istituto gestisce servizi per l”infanzia (asili nido) aperti alla città, un museo le cui opere fanno parte del patrimonio artistico dell’antico Spedale degli Innocenti e il proprio Archivio Storico (con circa 15.000 manoscritti), una biblioteca specializzata relativa alle problematiche di infanzia, adolescenza e famiglia in collaborazione con l’Innocenti Resarch Centre dell’UNICEF che ha sede
nel complesso monumentale dell’Istituto, un centro di raccolta dati, studio, elaborazione, divulgazione a sostegno degli Osservatori Regionale e Nazionale sull’infanzia. All’Istituto inoltre sono state affidate, da parte del Governo italiano le attività del Centro Nazionale di Documentazione e Analisi sull’Infanzia e l’Adolescenza.E poi ci sono le case di accoglienza: una “casa delle gestanti e madri con figlio”, una “casa dei Bambini”, ed infine una casa “Le Rondini”, sempre per gestanti e madri con figlio. La Casa dei Bambini può ospitare fino a sette bambini in età 0-6 anni, che si trovano in stato di abbandono o di incuria. L’obiettivo del servizio è quello di favorire la crescita e lo sviluppo psicologico e sociale di ogni bambino, per permettergli in seguito di ritornare a casa con i genitori e i parenti, o di inserirsi in un diverso ambiente familiare (affido, adozione). I piccoli ospiti sono accolti per il tempo strettamente necessario ad attuare il Progetto Educativo Individuale. La Casa delle Rondini accoglie fino a quattro madri con figli, che si trovano in una situazione difficile e hanno bisogno di aiuto per raggiungere la completa autonomia. In genere le mamme provengono dalla Casa delle Madri e necessitano di assistenza ulteriore per conquistare indipendenza economica e sicurezza. Le ospiti possono qui completare il percorso educativo individuale, acquisendo le competenze necessarie per svolgere le cure materne, gli impegni lavorativi e le attività domestiche. La Casa delle Rondini, come suggerisce il nome, é un momento di transizione, dove le mamme acquistano autonomia e maggiori responsabilità, preparandosi ad essere davvero indipendenti e ad affrontare il mondo esterno.
La casa delle gestanti e madri con figlio costituisce la struttura nella quale si è svolta la ricerca che qui viene presentata, e viene ampiamente descritta nel testo a seguire. Nel ricordare che l’Istituto degli Innocenti di Firenze è oggi riconosciuto come una realtà di riferimento nazionale ed europeo per la promozione della cultura dei diritti dell’infanzia, desidero ringraziare il prof.. Paolo Quattrini, dott.ssa Stefania Vaccari e l’Istituto Gestalt per la splendida occasione di approfondimento che questa ricerca costituisce. Infine la mia personale gratitudine e quella dell’Istituto degli Innocenti vanno ad Ilaria Lombardi per l’impegno che da quasi vent’anni dedica alla casa delle madri.