Serge Ginger – 31 Maggio 2002 (Conferenza: ‘Cervello femminile/Cervello Maschile)
Traduzione a cura di Debora Del Bianco
Pubblicato il 16 novembre 2011
Oggi avete una chance: avete diritto a due conferenze…
E come faccio da un po’ di tempo, farò queste due conferenze nello stesso tempo!
…Una per le donne; un’altra per gli uomini!
Quindi…ho già cominciato!
Le poche parole che ho pronunciato, non sono state intese allo stesso modo dagli uomini e dalle donne qui presenti!
Generalmente (secondo una media statistica che lascia spazio a delle differenze individuali) le donne: sentono/ascoltano/capiscono (in media 2,3 volte) due volte più forte: se le donne mi sentono ‘gridare (parlare ad alta voce), credono che io sia aggressivo o arrabbiato, mentre gli uomini pensano che io parli secondo una modalità ‘confidenziale e complice’.
Le donne mi ascoltano con entrambi gli emisferi, mentre gli uomini ascoltano essenzialmente con l’emisfero sinistro (verbale, logico e dunque critico).
Le donne mobilitano, allo stesso tempo, il loro emisfero destro (il loro corpo calloso è più sviluppato) e il mio discorso appare allora colorato di emozioni percepite soggettivamente – attraverso i propri desideri e le proprie credenze, i propri valori etici e sociali. Le donne ascoltano quello che dico, ma soprattutto come lo dico: sono + sensibili alle inflessioni della mia voce, al ritmo della mia respirazione, ecc.
Questa prevalenza dell’ascolto soggettivo da parte della donna non è che un dettaglio – per cui l’interesse principale risiede nel fatto che tale prevalenza si manifesta tra noi, qui ed ora.
Infatti, uomini e donne appartengono a due ‘specie’ diverse!
Nella nostra epoca in cui assistiamo alle prime fasi della decodifica del genoma umano, forse sapete che l’uomo e la scimmia possiedono un patrimonio genetico di base comune al 98,4%, cosa che lascia solo l’1,6% di differenza…contro il 5% circa di differenze genetiche tra uomo e donna. Quindi un uomo maschio è psicologicamente più simile ad un maschio di scimmia che ad una donna!!!
…E naturalmente le scimmie femmine sono simili alle donne!!!
Tali dati quantitativi e provocatori nascondono, ovviamente, l’aspetto qualitativo: i geni contribuiscono allo sviluppo del linguaggio, dell’arte, della filosofia… Ma sottolineano lo scarto considerevole tra i due sessi, nella gran parte delle specie animali – tra cui la specie umana – l’importanza centrale dell’identità di genere, o ‘generalità’ (sentimento d’appartenenza al genere maschile o femminile) – da non confondere con l’identità sessuale.
Abitualmente, illustro ai miei allievi tali differenze – e ovviamente le loro ‘ricadute’ nella pratica quotidiana della psicoterapia – nel corso di un seminario di 4 giorni.
Oggi non dispongo che di qualche minuto e dunque mi accontenterò di una semplice enumerazione di circa 20 differenze essenziali tra uomo e donna.
CERVELLO SINISTRO E CERVELLO DESTRO
Tutti i ricercatori in materia di neuroscienze sono attualmente d’accordo nell’affermare che:
- l’emisfero destro è più sviluppato negli uomini (contrariamente a quello che ancora pensa il grande pubblico – vedi alcuni terapeuti! – e questo sotto la diretta influenza di alcuni ormoni sessuali – testosterone, estrogeni, ecc.)
- l’emisfero sinistro è più sviluppato nelle donne.
Inoltre la donna è più portata nei compiti di tipo verbale e nella comunicazione, mentre l’uomo è orientato all’azione e alla competizione.
Per es. alla scuola materna, su 50 minuti di lezione in classe, le bambine parlano per 15 minuti, i bambini 4 (4 volte in meno!). Così come i bambini sono 10 volte più turbolenti delle bambine (5 minuti dei maschi contro 30 secondi delle femmine).
A 9 anni le bambine presentano, in media, 18 mesi di sviluppo verbale in più dei maschietti. Nell’età adulta, le ragazze telefonano, di media, per 20 minuti a chiamata…contro i 6 minuti dei ragazzi. La donna ha bisogno di condividere le sue idee, i suoi sentimenti e le sue emozioni, mentre l’uomo controlla e trattiene i suoi: trasmette delle informazioni e cerca delle soluzioni… e la donna non si sente così “ascoltata”!
In sintesi, la donna è meno emotiva ma si esprime, al contrario dell’uomo che, in realtà è + emotivo ma non esprime le sue emozioni (cosa da non perdere mai di vista, tanto nella vita coniugale, così come in psicoterapia).
L’ORIENTAMENTO
La donna è orientata nel tempo (cervello sinistro).
L’uomo è orientato nello spazio (cervello destro): il vantaggio degli uomini nei test di rotazione spaziale a tre dimensioni è spettacolare, a partire dall’infanzia.
La donna ‘si orienta’ a partire da oggetti e da segni concreti: i vantaggi delle femmine nei test di rievocazione e di denominazione di oggetti è netto.
L’uomo si orienta all’interno di una direzione astratta: può percorrere una scorciatoia per ritrovare la sua auto o il suo hotel.
GLI ORGANI DI SENSO
Globalmente la donna è molto più sensibile (organi di senso…non più emotiva!).
Il suo udito è più sviluppato (da qui l’importanza delle parole dolci, del timbro della voce, della musica) e, per quanto riguarda il senso del tatto, le donne possiedono un numero di recettori per il contatto fino a 10 volte superiore a quello degli uomini. L’ossitocina e la prolattina (ormoni dell’attaccamento e della tenerezza) moltiplicano il loro bisogno di toccare e di essere toccate.
L’olfatto è + fine: fino a 100 volte, in alcuni periodi del ciclo.
L’OVN (organo vomero nasale, cioè il sesto senso chimico e relazionale) percepisce i feromoni – che traducono differenti forme di emozione: desiderio sessuale, collera, tristezza, ecc. Anche questo è più sviluppato nelle donne (è ciò che viene definito come ‘intuizione’).
La vista è invece più sviluppata ed erotizzata nell’uomo (da cui il suo interesse e la sua eccitazione per gli indumenti, il trucco, i gioielli, l’erotizzazione del nudo, l’attrazione per le riviste porno). La donna tuttavia dispone di una migliore memoria visiva (riconoscimento dei visi e sistemazione di oggetti).
PERCHE’ QUESTE DIFFERENZE?
I ricercatori spiegano queste numerose differenze biologiche fondamentali tra uomini e donne attraverso la selezione naturale e l’evoluzione della specie umana. Tale evoluzione adattiva avrebbe modellato il nostro cervello ed i nostri organi di senso, grazie all’azione congiunta degli ormoni e dei neurotrasmettitori:
L’uomo si è adattato alla caccia su grandi spazi (piuttosto che alla guerra tra clan e tribù) che implicava un padiglione di caccia per l’inseguimento della selvaggina, per giorni, per poi ritornare verso la grotta (senso dell’orientamento). Pochi scambi verbali: è stato calcolato che nel corso di tutta la sua vita, un uomo preistorico non ha incontrato più di 150 persone circa.
Il cervello della donna in tutto questo tempo si è adattato ad allevare la progenie e alla condivisione verbale, nella ristretta cornice della grotta.
Quindi, sul piano biologico, gli uomini sono programmati per la competizione, mentre le donne per la cooperazione.
Si potrà notare, allora, come l’accompagnamento psicoterapeutico di una persona in difficoltà sia un compito biologicamente femminile!
Queste inclinazioni sarebbero, dunque legate alla biologia (ormoni e neurotrasmettitori). Esse si formerebbero a partire dalle prime settimane della vita intra uterina e sarebbero relativamente poco condizionate dall’educazione e dalla cultura.
EREDITA’ E ACQUISIZIONI
In cifre arrotondate, attualmente i ricercatori credono che il nostro carattere sia:
- per 1/3 ereditario: cromosomi del nucleo della cellula + eredità mitocondriale provengono dalla madre;
- per 1/3 congenito: acquisito naturalmente durante le prime settimane della vita intra-uterina; l’embrione è femminile durante i primi giorni, e la mascolinità è una lenta conquista, ormonale ed educativa. Quindi la bambina non è un maschio che ha perduto il suo pene (come ha supposto Freud), al contrario il bambino è una bambina che ha guadagnato un pene. (L’invidia del pene è un’ipotesi non verificata attraverso l’esperienza: se consideriamo i transessuali, si troveranno 5 volte in + uomini che desiderano diventare donne, piuttosto che delle donne che desiderano diventare degli uomini…).
Durante la guerra, nacque il doppio di omosessuali maschi (attribuito allo stress della madre che perturba il proprio equilibrio ormonale intra-uterino).
Le parti ereditarie e congenita sembrano importanti: ciò significa che se tra 2 veri gemelli maschi, uno è omosessuale, al 55% dei casi circa; per quel che riguarda i falsi gemelli, ciò non lo si constata che nel 27% dei casi circa.
Quindi, si potrebbe predire la omosessualità dall’età di 1-2 anni, in numerosi casi (Le Vai, 1993). - per 1/3 acquisito: bagno culturale, educazione, esercizio, circostanze fortuite…o psicoterapia!
In generale la correlazione globale dei tratti del carattere sarebbe:
– 50% circa per i veri gemelli (eredità)
– 25% per i falsi gemelli (bagno ormonale in utero)
– 10% per i fratelli e le sorelle (educazione)
– 0% per quel che riguarda le persone che estranee.
Per quel che concerne numerose attitudini o predisposizioni – come ad es. il dono della musica, lo sport, l’ottimismo – questi tre ‘terzi’ (ereditario, acquisizioni in utero, acquisizioni durante la vita), si ritrovano in proporzioni leggermente variabili.
Dipendentemente dall’aver ereditato dei geni pessimisti o ottimisti, potremmo formulare i risultati di queste ricerche, secondo quanto segue:
”il nostro carattere è predeterminato per circa i 2/3 dalla nascita”;
oppure: “il nostro carattere si costruisce per i 2/3 circa durante la vita, a partire dalla nascita”…
GLI ORMONI
Nel momento in cui si poggia un pallone per terra i ragazzi lo calciano, mentre le femmine lo raccolgono e lo portano al cuore. Tutto questo sembra indipendente dall’educazione e dalla cultura, e dunque direttamente collegati a fattori ormonali.
Il testosterone (ormone del desiderio, della sessualità e dell’aggressività, anche detto ormone della conquista – militare o sessuale), sviluppa:
– La forza muscolare (il 40% dei muscoli nell’uomo, contro il 23% nella donna)
– La vitalità (il tempo di reazione) e l’impazienza (il 92% delle persone che suonano il clacson davanti ad un semaforo rosso sono uomini!!!)
– L’aggressività, la competizione, l’istinto di dominazione
– La resistenza e la tenacia
– La cicatrizzazione delle ferite (la barba e la calvizie)
– La metà destra del corpo
– La visione da lontano
– I lanci di precisione
– L’orientamento spaziale
– Il gusto per l’avventura, le esperienze nuove e il rischio (geni e matti sono + spesso gli uomini)
– L’attrazione per le ragazze giovani da proteggere.
Gli estrogeni sviluppano:
– I movimenti di precisione: le donne ad es. riescono a piegare facilmente ciascun dito separatamente (Kimura, 1999); risultano superiori rispetto a differenti test sulla ‘destrità’.
– La sinistra del corpo
– Il grasso (protezione e riserva per il bambino): il 25% del grasso nella donna contro il 15% nell’uomo
– La memoria verbale (i nomi) e la memoria relativa alla localizzazione degli oggetti
– La visione da vicino
– L’udito: il ventaglio dei suoni percepiti è + ampio, tanto che le donne sono + intonate degli uomini (6 donne contro 1 uomo); anche il loro riconoscimento dei suoni è migliore
– La donna riconosce e nomina i colori con maggior precisione (il cromosoma X è il portatore dei coni, necessari alla visione dei colori)
– L’odorato della donna è + sviluppato (fino a 100 volte!), in periodi particolari del ciclo
– L’attrazione per un maschio dominante, socialmente riconosciuto (protettivo).
PER CONCLUDERE…
Le numerose ricerche contemporanee sulle neuroscienze confermano e precisano alcuni dati tradizionali ormai noti. Esse inoltre orientano il lavoro quotidiano in psicoterapia (o in counselling) e il lavoro di accompagnamento delle coppie.
Ma vediamo ora, per concludere questo breve esposto, alcuni esempi concreti dell’impatto delle neuroscienze. Esse incoraggiano gli psicoterapeuti a:
- ad ascoltare pazientemente una donna che si lamenta, piuttosto che aiutarla a risolvere i suoi problemi;
- a sottolineare alla donna l’importanza erotica dello sguardo di un uomo;
- a sottolineare ad un uomo l’importanza della sonorità e dell’odorato per una donna, l’effetto erotico della musica e della voce, la ricchezza della condivisione tramite le parole;
- a stimolare i malati: essi guariscono + velocemente quando si trovano vicino ad una finestra (aperta sul mondo) e stimolare le persone anziane (un atteggiamento passivo accelera l’invecchiamento);
- a sfruttare in psicoterapia i legami intimi e reciproci tra le due pulsioni fondamentali (sessualità ed aggressività – gestite essenzialmente dall’ipotalamo e dal testosterone);
- a trattare con prudenza i ricordo d’abuso sessuale relativi alla prima infanzia: in effetti il ricordo di una scena, che sia reale oppure immaginaria, presenta la stessa localizzazione cerebrale e genera gli stessi processi mentali (40% di ricordi falsi – inconsciamente ricostruiti a partire da credenze o da desideri);
- a mobilitare i lobi frontali, sede della responsabilità e dell’autonomia (da qui la ricchezza della psicoterapia paradossale!).
Infine qualche nota:
fare l’amore, accelera la cicatrizzazione delle piaghe (testosterone);
le terapie psicocorporali consentono di mobilitare i circuiti neurologici: movimento > cervello destro > zone limbiche > emozione > iscrizione > terapie verbali;
le emozioni, sono necessarie per memorizzare;
la memorizzazione a lungo termine, avviene, in gran parte, durante il sogno;
i tentativi di suicidio da parte delle donne sono 10 volte superiori a quelli dell’uomo (le donne cioè esprimono le proprie emozioni). Al contrario da parte degli uomini si riscontra un tasso elevato di suicidi riusciti (messa in atto);
Le donne parlano senza riflettere! Gli uomini agiscono senza riflettere!
Una donna che non è orgogliosa delle proprie relazioni, fa fatica a concentrarsi sul lavoro; un uomo che non è contento del proprio lavoro, fa fatica a concentrarsi sulle proprie relazioni;
La donna ha bisogno di intimità per approcciare alla sessualità; l’uomo ha bisogno della sessualità per approcciare all’intimità.
E’ indispensabile tenersi aggiornati sulle ricerche di neuroscienze e di genetica (che sono lontane dall’aver detto le loro ultime parole!).
Non è proprio la stessa cosa che, in terapia, un uomo riceva una donna o che una donna riceva un uomo (Krause/Girt, 2001). La nostra percezione del mondo è, in effetti, molto diversa…ma assolutamente complementare!